Il ferro è un elemento chimico molto presente nel nostro pianeta: si stima che circa il 16% della terra sia costituito da esso. Nella storia abbiamo imparato a farne largo uso. Per la verità, non ci serviamo quasi mai di puro ferro, ma di leghe in cui esso è fortemente presente: per esempio ghisa e acciaio.
Tuttavia, fra molte proprietà del ferro alcune non sono favorevoli per noi: infatti esso tende a legare con l’ossigeno formando l’ossido di ferro.
Ecco quindi che a volte troviamo le nostre ringhiere, inferriate e recinzioni arrugginite e con la verniciatura rovinata. Siamo così costretti ad intervenire per restaurarle. La parte peggiore non è tinteggiare di nuovo, ma preparare il supporto. Vediamo assieme come sverniciare il ferro in modo efficace e faticando il meno possibile.
A volte non è necessario intervenire pesantemente sui supporti ammalorati. Infatti, se siamo abbastanza volenterosi e sappiamo programmare e prevenire, è consigliabile intervenire con cicli di restauro quando la ruggine non ha ancora avuto la meglio. In queste occasioni, con una pulizia poco approfondita e una semplice passata di carta vetrata possiamo già procedere alla ritinteggiatura.
Tuttavia, spesso l’ossidazione ha raggiunto uno stato di avanzamento tale da necessitare un intervento molto più massiccio. Ecco che dobbiamo procedere ad una vera e propria sverniciatura, e cioè asportare la vernice o in parte, fino a che la restante parte risulti ancora ben adesa al supporto, o del tutto.
Certamente è sempre bene iniziare con una pulizia iniziale che preveda l’asportazione delle scorie più vistose e le scaglie di vernice già distaccate. A tale proposito si può procedere tramite alcuni strumenti noti:
Tutti questi strumenti richiedono una discreta dose di olio di gomito e quindi notevole impegno fisico. Volendo, possiamo passare a metodi più duri, e quindi servirci di mezzi meccanici. Quindi dovrete disporre di:
Le strumentazioni meccaniche sono chiaramente molto efficaci poiché mettono in campo la forza della macchina. Tuttavia anch’esse hanno i loro limiti. Purtroppo, la spazzola innestata nella smerigliatrice o nel trapano ha infatti un effetto molto localizzato. Vale a dire che per sverniciare il ferro potrete pulire solo laddove passerete fisicamente con l’utensile e basta. Pertanto a volte può essere richiesto tanto lavoro e quindi tanto tempo. Rimanere per ore con un attrezzo del genere in mano può risultare davvero molto stancante! In definitiva, quindi, avrete inteso che tali metodi richiedono una notevole presenza attiva a livello di fisico e lavorativo in genere.
Per ovviare a quanto sopra descritto, possiamo servirci di mezzi pesanti che però non ci richiedono particolare sforzo. Diciamo che richiedono una presenza meno attiva, quasi passiva si può dire. In commercio si possono acquistare prodotti chimici che permettono di rimuovere la vernice con una discreta effettività. Per sverniciare il ferro dovrete avere a disposizione:
Lo sverniciatore chimico è un prodotto che per molti anni è stato realizzato a base di cloruro di metilene. Recentemente la sua composizione chimica è variata per questioni di pericolosità della vecchia miscela per la salute e l’ambiente.
Il ciclo di applicazione è semplice e prevede sostanzialmente le seguenti fasi:
Infine, vi suggeriamo un’ulteriore tecnica in pieno stile fai da te per sverniciare il ferro: la soda caustica. Fate attenzione però, può essere maggiormente pericoloso per la vostra salute. Munitevi di:
Per procedere dovete creare una pasta molle formata da soda e acqua. Applicatela, lasciate che sciolga la vernice ed infine asportatela. L’unico consiglio che ci sentiamo di darvi e sottolineare è l’attenzione e la cura da porre in questa lavorazione. La soda caustica può davvero essere nociva pertanto attenzione a che non entri in contatto con pelle, occhi e nient’altro nel modo più assoluto!