Siamo abituati a vedere e servirci di pavimenti vinilici molto più di quanto non siamo abituati a parlarne o a sentirne parlare. Infatti, ogni giorno ne troviamo esempi in una moltitudine di posti. In treno, mentre andiamo al lavoro, poggiamo i piedi su un pavimento vinilico. All’ospedale, quasi sempre vengono posati pavimenti dello stesso genere. Oppure nelle scuole e potremmo andare avanti ancora. In generale, la ratio che sta alla base dell’impiego di questo prodotto sono il suo basso costo e la sua facilità di posa, fattori che, unitamente, lo rendono molto economico. Tuttavia, nel tempo la tecnologia realizzativa è migliorata e siamo giunti ad avere risultati di qualità importante, tanto da installare i pavimenti vinilici anche negli spazi abitati.
Spesso ne sentiamo parlare, ma forse non abbiamo mai avuto modo di sapere cosa sia.
Per precisione, quindi, diciamo che i pavimenti sono realizzati in polivinilcloruro detto anche cloruro di vinile. Questo è il prodotto di lavorazioni e processi industriali chimici. La sigla normalmente impiegata è PVC. Le circostanze nelle quali ritroviamo il vinile nella vita di tutti i giorni sono tante:
Ma, nel nostro caso, ciò che più ci interessa sono appunto i pavimenti.
La tecnologia produttiva è ormai all’avanguardia e i risultati raggiunti sono di qualità.
Il primo di tipo di pavimento in PVC che citiamo è quello flottante.
Si intende per flottante un modo di posare i pavimenti alternativo al classico impiego di ceramica e colla. Spesso si parla indistintamente di flottante e galleggiante. Le diciture possono trarci in inganno. Infatti, la definizione di flottante viene dall’inglese, lingua in cui il verbo “to float” significa proprio galleggiare.
Ma in verità il flottante prevede la posa a secco delle piastrelle su un materassino che fa da interfaccia rispetto al solaio sottostante. E si distingue dal pavimento galleggiante, più propriamente detto rialzato, che prevede la posa di piastrelle vere e proprie fisicamente staccate dal supporto sottostante poiché poggianti su piedini appositi.
Col vinile si possono ricreare varie geometrie e vari effetti e la prassi di solito prevede un metodo di posa a incastro, del tipo maschio-femmina. Il suo spessore è minimo, sui 2, 3 o 4 millimetri e si può tagliare e lavorare con un semplice cutter armandoci di una squadra per tagli regolari e a squadro.
Questo è un tipo di lavoro che ben si presta al fai da te, poiché trattandosi di un sistema di posizionamento a secco può essere fatto, disfatto e manipolato fino a quando non siamo del tutto soddisfatti del risultato. Questo è un fattore importante poiché, se procediamo col fai da te, siamo certamente autodidatti.
Oltre a quanto visto, altra possibilità sono le piastrelle adesive. Queste possono essere attaccate direttamente sul supporto sottostante e si prestano bene anche per i rivestimenti di pareti. A proposito di questo argomento vi suggeriamo di informarvi sulle “Piastrelle adesive cucina: una valida alternativa alla ceramica”.
Se intendiamo procedere col fai da te, in questo caso c’è da prestare maggiore attenzione alla procedura. Infatti, si tratta di materiali fortemente adesivi e quindi non ci consentono il margine di manovra dei sistemi flottanti.
Ora parliamo del caso dei pavimenti LVT. Questo Acronimo sta per Luxury Vinyl Tile.
Quindi, di fatto, pavimenti vinilici di alta qualità. Quanto alta? In effetti, davvero molto. Un esempio tipico dei pavimenti in LVT sono i finti parquet. La parola finto non deve trarci in inganno. Infatti l’LVT è davvero un prodotto di qualità e la sua capacità di simulare i materiali reali è ragguardevole. Si potrebbe restare ad osservare un parquet in LVT per cercare di convincersi se sia vero o no. L’LVT infatti riesce a gestire bene i riflessi di luce e la scabrosità del materiale.
È da intendere che questo non è forse il caso in cui cimentarsi con il fai da te. Infatti il prodotto è di qualità maggiore e quindi si caratterizza per maggior prezzo. Anche la consistenza stessa con cui si presenta è maggiore e quindi richiede strumenti di taglio e posa più accurati.
Infine: quanto può costare un pavimento del genere?
Dobbiamo fare una differenza fra vinile semplice e LVT. Per il primo, si possono trovare forniture anche da 8-10 euro a metro quadrato. Per il secondo, invece, ci sono dei parquet che costano sui 30-35 euro a metro quadrato. Aggiungete a questo la posa che, a seconda dei casi varia ma si aggira sugli 8-15 euro a metro quadrato per una soluzione flottante.