La doccia è un elemento fondamentale di casa. Nel tempo, proprio per il grande rilievo che riveste, la doccia ha avuto varie evoluzioni nella tecnica, nell’utilizzo e nel design. L’ultima di queste è la doccia walk in, che rivede completamente la struttura classica a cui siamo abituati, riproponendola in chiave minimal.
Ci è capitato in un altro articolo di parlare delle “Vasche da bagno con doccia: una soluzione unica per più bisogni”. Oggi parliamo della doccia walk-in, un altro elemento fondamentale del bagno.
Nel caso classico, siamo abituati a vedere un piatto doccia di ceramica ben delineato, con spigoli marcati ed un’altezza consistente. Su di questo, si posano le lastre di vetro di chiusura oppure le tendine a scorrere per garantire la chiusura del box doccia e inibire la fuoriuscita di acqua proveniente dal diffusore. È significativo pensare al fatto che sempre di cabina doccia siamo abituati a parlare, proprio perché ci immaginiamo nella mente uno spazio chiuso in se stesso e diverso dal resto del bagno.
Nell’evoluzione walk in, come il nome inglese stesso suggerisce, non dobbiamo più aprire porte a battente o tendine, entrare e chiuderle dietro di noi.
La walk in è infatti normalmente priva di almeno una parete. Vale a dire che se la vogliamo ricavare in un angolo, allora è necessario posizionare una singola lastra di vetro in modo da garantire un solo diaframma ma lasciando uno dei quattro lati aperti. Da qui si intuisce la definizione walk in, ovvero uno spazio in cui semplicemente si entra camminando.
Addirittura possiamo addossare la walk in su di uno dei quattro lati del bagno, posizionare un singolo vetro centralmente e lasciare liberi due accessi ai lati.
All’insegna del design contemporaneo, installeremo un vetro minimale, dalle linee essenziali e possibilmente privo di telaio.
Concentrandoci ora sul piatto doccia, anch’esso in linea col processo di dematerializzazione della cabina e dei vetri si semplifica, inseguendo un disegno più pulito e semplice. Addirittura in alcune docce walk-in il piatto in ceramica non esiste più, bensì lo spazio è ricavato sul pavimento stesso praticando un taglio delle piastrelle sotto il quale è posto lo scolo dell’acqua.
Quali sono i vantaggi delle docce walk- in e quali gli svantaggi? Elenchiamoli qui di seguito per valutarli accuratamente.
I vantaggi delle docce walk-in:
Gli svantaggi delle docce walk-in:
Per quanto esposto sinora, si intende facilmente che le dimensioni delle docce walk in necessitano di misure più significative rispetto alle soluzioni chiuse. Sia per evitare schizzi, sia per evitare fuoriuscite di acqua dal basso, sia per garantire l’effetto di apertura e fluidità tipico di questa tipologia di doccia. Per questo motivo vi sconsigliamo di dimensionare il lato lungo meno di 120 cm, e l’ottimale è 150- 160 centimetri o più.
Infine, quali sono i prezzi per l’acquisto di questa tipologia di doccia?
Talvolta meno di una doccia normale. Infatti è vero che non esiste il box come siamo abituati ad intenderlo normalmente. Rimane il piatto, che come abbiamo visto possiamo anche non installare, e almeno una lastra di vetro perimetrica. Quindi si può spendere anche 200 o 300 euro meno rispetto alla normalità, ma tanti altri fattori possono fare la differenza! Infatti, se ci pensate, esistono piatti doccia in ceramica economici da 110 euro e altri in corian che possono costare svariate centinaia di euro. Inoltre, se volete un effetto di grande impatto, potreste orientarvi su rubinetterie in ottone o acciaio di qualità e il prezzo potrebbe salire 200 euro anche solo per la componentistica.