Come impermeabilizzare un tetto e fare un lavoro a regola d’arte

28/04/21

Impermeabilizzare il tetto è un’operazione complessa che richiede una buona capacità manuale e una certa dimestichezza con gli attrezzi del mestiere.

Certo è che con le soluzioni di oggi molti dei complessi passaggi di un tempo vengono facilitati ed effettuare questa procedura non è più cosa riservata ai soli addetti del settore edile – anche se sarebbe comunque consigliabile chiedere un consulto o l’assistenza di un professionista.

Di seguito, troverete una piccola guida con tutti i passaggi salienti del lavoro che vi aiuterà a fare chiarezza in questa operazione di restauro.

In questo articolo, andremo ad approfondire i seguenti argomenti:

Come impermeabilizzare un tetto e fare un lavoro a regola d’arte

Come impermeabilizzare un tetto? Partire dalla verifica delle condizioni iniziali

Per prima cosa quando si pensa a come impermeabilizzare un tetto, bisogna capire quale tipo di problematica abbiamo di fronte.

Se si tratta del rifacimento dell’intero tetto le cose sono piuttosto complesse.

Perciò prima di pensare a una qualche guaina impermeabilizzante o resine impermeabilizzanti è importante decidere quale tipo di copertura fare in sostituzione dell’esistente.

Se invece si tratta di una robusta manutenzione è bene capire con che tipologia di manto abbiamo a che fare ed eseguire le dovute manovre di smontaggio.

Mentre se abbiamo tra le mani una copertura in cotto, possiamo valutare se sostituirla completamente.

Oppure, qualora gli elementi fossero in buono stato, si potrà optare per una sostituzione parziale, integrata con elementi invecchiati ad hoc.

Tutto ciò al fine di ottenere un effetto finale coerente con l’aspetto complessivo del fabbricato.

Ed ora, esaminata la fase iniziale del lavoro, veniamo al come impermeabilizzare un tetto.

Impermeabilizzazione del tetto: quali isolanti scegliere?

Affinché l’impermeabilizzazione dei tetti sia efficace e stabile nel tempo è importante rimuovere accuratamente la vecchia impermeabilizzazione e verificare la tenuta dello strato di appoggio sottostante.

Una volta effettuata questa operazione se lo strato di supporto presenta discontinuità o lesioni è bene procedere con un recupero della superficie per dare coesione e stabilità, così da poter poi stendere l’isolante.

Come è facile immaginare, per una buona impermeabilizzazione dei tetti è necessario dotarsi di buoni impermeabilizzanti. Il mercato offre numerose possibilità a seconda delle diverse esigenze.

Vediamo quali sono le principali categorie di isolanti che faranno chiarezza sul come impermeabilizzare un tetto:

Per una buona impermeabilizzazione dei tetti è necessario dotarsi di buoni impermeabilizzanti.

Guaine impermeabilizzanti per tetto: tipologie e caratteristiche

La guaina impermeabilizzante per tetto è un materiale che permette di preservare le superfici dalle infiltrazioni d’acqua.

Esse vengono stese sulle superfici interessate e fissate mediante adeguato sistema di ancoraggio. Sopra di esse vengono poi adagiati i successivi strati utili a completare il lavoro di copertura e finitura.

Quando si pensa a come impermeabilizzare un tetto è importante capire quali possibilità troviamo in commercio, così da poter scegliere in modo corretto il prodotto più adatto a noi.

Guaina bituminosa

È la tipologia di guaina impermeabilizzante più diffusa. Si tratta di un materiale in fogli di spessore variabile, a base di bitume.

La sua composizione è altamente resistente e facile da posare, caratteristica che la rende adatta anche per lavori di fai da te per utenti di esperienza media.

Un fattore da tenere in considerazione è lo spessore: a maggior spessore corrisponde maggior resistenza ma, allo stesso tempo, un aumentato grado di difficoltà di posa.

Guaina liquida

La guaina impermeabilizzate liquida è una buona soluzione per superfici dalle geometrie complesse poiché essa viene stesa come fosse una vernice, mediante rullo, pennello o compressore.

È necessario però fare attenzione alla consistenza. La guaina impermeabilizzante liquida è gelatinosa e viscosa.

Pertanto, è necessario avere una certa abilità per poter avere strati di impermeabilizzazione uniformi e che possano rispondere alla stessa maniera.

In questo modo, si eviteranno frazionamenti nelle capacità meccaniche del materiale.

Prima di pensare alle resine impermeabilizzanti è importante decidere il tipo di copertura.

Guaina ardesiata

La guaina impermeabilizzante ardesiata è una particolare membrana che permette di avere anche una buona impermeabilizzazione.

Essa è ampiamente impiegata in campo architettonico perché può essere lasciata a vista, senza strati di finitura superficiale come coperture o pavimentazioni.

La sua resistenza permette quindi un utilizzo a diretto contatto con gli agenti atmosferici.

Inoltre, le numerose varianti di colore in cui viene prodotta la rendono versatile e adattabile a numerose situazioni di recupero, restauro e progettazione.

Bitume

Il bitume è stato uno dei materiali maggiormente usati nell’impermeabilizzazione dei tetti e delle coperture. In particolar modo, in ambito industriale o di edilizia civile su grande scala.

La consistenza viscosa e la granulometria variabile ne fanno un materiale facilmente adattabile a molte geometrie.

Anche se, per sua natura, è soggetto a invecchiamento che ne intacca l’elasticità, compromettendone nel tempo le qualità meccaniche.

Come impermeabilizzare un tetto e fare un lavoro a regola d’arte

Per un’idea più green ed eco-friendly: tetto verde e finestre da tetto by FAKRO

Realizzare tetti verdi è vantaggioso dal punto di vista energetico e valorizza l’immagine degli edifici: l’inserimento di finestre per tetto rende questa tecnologia competitiva quanto i normali tetti rivestiti.

L’idea di ricoprire le coperture degli edifici con il verde affonda le proprie radici in pratiche costruttive tradizionali.

Rispetto ai manti di copertura realizzati con materiali lapidei e laterizi, il cosiddetto “tetto verde” propone una diversa concezione della copertura.

La pioggia, infatti, viene in gran parte trattenuta e rilasciata molto lentamente.

Penetra all’interno del terreno, che funge da substrato per il manto vegetale, andando anche ad alimentare le specie erbacee che l’assorbono attraverso gli apparati radicali, utilizzandola per i propri processi metabolici.

La protezione delle intemperie è ovviamente la funzione principale di un tetto verde. L’isolamento termico è invece fra gli aspetti più significativi dal punto di vista ambientale.

Come una “pelliccia vegetale”, il manto erboso protegge gli edi­fici dal freddo più intenso, mentre in estate la massa termica del terreno mantiene freschi gli ambienti sottostanti.

  • Lo sviluppo delle prestazioni degli impermeabilizzanti
  • L’accurato studio delle stratigra­fie dei substrati
  • La ricerca di specie vegetali resistenti a lunghi periodi di siccità

Hanno facilitato la riscoperta di questa tradizione costruttiva, tipica delle costruzioni rurali, trasformandola in una tecnologia edilizia evoluta, sempre più impiegata anche in ambito urbano.

Finestre da tetto FAKRO installate sulla copertura della residenza Groener

L’edi­ficio residenziale Groener Wonen, realizzato recentemente a Lent (Paesi Bassi) è caratterizzato da un ardito tetto verde, che ne distingue nettamente l’immagine architettonica rispetto alle case circostanti, con falde inclinate a 45° – una pendenza notevole per questo tipo di applicazione.

  • L’integrazione con il paesaggio circostante, composto da edi­fici unifamiliari isolati circondati da giardini
  • La personalizzazione del disegno architettonico, con una falda che scende fino a terra a proteggere la veranda.

Sono stati i principali obiettivi del progettista, chiamato a collegare l’edificio al giardino, lo spazio interno all’esterno.

La riduzione delle dispersioni termiche è estremamente elevata, al pari dell’isolamento acustico, anch’esso risultato dello spesso strato di terreno posto sulla copertura.

Finestre FAKRO installate su tetto dal manto erboso

© Photo credit by FAKRO

FAKRO FTP-V: ideale da integrare con il tetto verde

L’inserimento delle ­finestre da tetto di qualità FAKRO, installate con soluzioni mirate a garantire la massima tenuta all’umidità, rende gli ambienti interni estremamente luminosi, enfatizzando il candore delle pareti.

L’intero edi­ficio – comprese le finestre da tetto FAKRO – è realizzato con materiali naturali e sostenibili come il legno e il vetro.

Le ­finestre da tetto installate sulla copertura della residenza Groener Wonen sono del modello FAKRO FTP-V, adatte a qualsiasi applicazione su coperture a falde.

In questo caso, sono equipaggiate con la tenda parasole esterna AMZ, in grado di schermare l’irraggiamento solare prima del vetro, trattenendo il calore all’esterno.

Realizzate con telaio in legno di colore naturale, queste ­finestre da tetto sono dotate del sistema di ventilazione automatica V40P, che assicura un continuo ricambio dell’aria migliorando le condizioni microclimatiche degli ambienti.

Oltre a presentare il sistema topSafe, utile a rafforzare la costruzione del serramento per una maggiore resistenza contro l’effrazione, le ­finestre da tetto FAKRO FTP-V possono essere integrate con il sistema wireless Z-Wave.

Sistema dotato di radiocomando per l’apertura, la chiusura e la gestione degli accessori, in modo da garantire il massimo comfort, specie quando la finestra è posizionata troppo in alto per l’azionamento manuale diretto.

Come impermeabilizzare un tetto e fare un lavoro a regola d’arte

Come impermeabilizzare il tetto e rendere l’abitazione più isolata e sicura

In questo articolo, ti abbiamo mostrato i differenti tipi di isolanti e tutto ciò che richiede questa particolare procedura di restauro.

Impermeabilizzare un tetto è fondamentale ai fini di un isolamente della casa ottimale, perciò vanno rispettati passaggi precisi e fatte le scelte giuste in termini di materiali.

Segui la nostra guida per non sbagliarti!

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