Il bagno è uno spazio chiave nell’economia complessiva della vita domestica. La sua importanza è pratica ma al contempo simbolica e si manifesta sotto più aspetti e chiavi di lettura. Infatti il bagno ha un ruolo funzionale per i componenti della famiglia ma anche per tutti gli ospiti che ne fanno uso. È pertanto uno spazio di natura privata ma anche pubblica, e in esso viviamo momenti di intimità e igiene personale ma al contempo diciamo qualcosa di noi agli altri quando concediamo loro di farne uso. Vediamo oggi il rivestimento per il bagno: come scegliere bene un materiale, un colore, e come farne buon uso per comunicare uno stile.
La prima tappa del nostro viaggio è senza dubbio la ceramica.
L’Italia è un paese storicamente al centro della leadership mondiale per la produzione di materiali edili e in particolare eccelle nel settore ceramico. Il termine ceramica deriva dal greco, dalla parola kéramos che significa argilla. Quindi in generale con essa si intendendono tutti i prodotti derivanti dalla lavorazione e cottura dell’argilla, quali per esempio i mattoni per murare, i manti di copertura come tegole e coppi, e le piastrelle per pavimentare e rivestire.
In verità, però, i materiali da muratura si definiscono in senso ampio come com materiali laterizi. Ecco quindi che per ceramica si intendono di fatto le piastrelle che, oltretutto, hanno notevoli caratteristiche meccaniche ed estetiche:
Il risultato ottenibile tramite la pavimentazione o il rivestimento di pareti con ceramica è sempre garantito sia sotto l’aspetto funzionale sia sotto l’aspetto progettuale ed estetico.
Infatti, si tratta di un prodotto estremamente versatile e le piastrelle vengono prodotte richiamando stili antichi e classici ma anche contemporanei e innovativi, fino a riproporre contenuti rétro e vintage.
Un caso particolare della produzione di ceramica è rappresentato dal mosaico. O, anche, “effetto mosaico”.
Il mosaico, nel suo significato originario, è una tecnica antica con cui venivano creati rivestimenti di pareti anche molto estese con il posizionamento di tessere del mosaico di dimensioni minime, anche 1.00×1.00 centimetri, atte a ricreare un’immagine complessiva una volta concluso l’incollaggio. A Ravenna e in tanti siti archeologici romani come Pompei ed Ercolano rimangono apprezzabili numerosi capolavori di questo genere.
Le moderne tecnologie produttive hanno reso possibile la realizzazione di una sorta di mosaico di nuova generazione già pronto alla posa. Infatti, le tessere non vengono più apposte una per una, bensì escono di fabbrica già predisposte su una rete tagliata a fogli di dimensioni varie: 30 x 30, 40 x 40, 30 x 50 centimetri.
La posa prevede la stesura di una mano di colla a parete, quindi il posizionamento dei foglio di mosaico. Quando il tiraggio è avvenuto, si procede al stuccatura le fughe che vengono integralmente riempite. Così facendo, il risultato finale è quello di un vero e proprio mosaico, con un forte senso di continuità materica e visiva.
La resina è un’ulteriore possibilità che abbiamo a disposizione e che solo negli ultimi anni ha avuto un’evoluzione tecnologica e di mercato tale da risultare un prodotto accessibile e correttamente impiegabile in edilizia.
Essa si caratterizza per un gusto contemporaneo, e il suo aspetto finale è un pattern unico, liscio, omogeneo ma al contempo matericamente mosso.
Impiegare un prodotto del genere in bagno per pavimentare il piano di calpestio o per rivestire le pareti è sicuramente un gesto di grande carattere e volontà comunicativa.
I materiali introdotti e spiegati ci permettono di dare una veste al progetto del bagno. A seconda dei materiali che scegliamo, del colore e della lavorazione delle loro superfici gli ambienti conferiranno all’osservatore sensazioni di volta in volta diverse fra loro.
Quindi, concludiamo le nostre riflessioni con qualche esempio pratico: