In diverse occasioni capita di volere o dovere ristrutturare casa, che sia a seguito di un acquisto o che sia perché vi abitiamo da molto tempo e vogliamo un rinnovamento estetico e funzionale. Dal punto di vista tecnico, il sistema di riscaldamento dell’abitazione rappresenta uno dei punti salienti della progettazione e delle lavorazioni. Vediamo assieme il funzionamento del riscaldamento a pavimento, una soluzione molto praticata negli ultimi tempi e che merita un approfondimento specifico.
Per comprendere il funzionamento del riscaldamento a pavimento, partiamo dall’illustrazione di quello tipico a radiatori. In questo caso si ha che una caldaia riscalda l’acqua a temperature importanti, prossime ai 70°, e poi la immette nel circuito chiuso di casa. Tale circuito parte dalla caldaia e finisce sempre nella stessa. Ad esso, si attaccano i corpi radianti dei termosifoni, i quali si riscaldano e cedono calore all’ambiente.
Nel caso dei riscaldamenti a pavimento, detto anche a pannelli radianti, abbiamo invece una serpentina inserita nel massetto impiantistico. Questa viene percorsa dall’acqua proveniente dalla caldaia e cede calore al massetto in calcestruzzo apposito, il quale si riscalda e quindi funziona come una sorta di mega piastra radiante per tutta casa. In questo caso, tuttavia, la temperatura dell’acqua è più bassa e lavora sui 30- 35 gradi circa.
La differenza fondamentale sta in due concetti base:
Riassumiamo di seguito alcune specifiche tecniche di nostro interesse circa il riscaldamento a pavimento.
Infine, specifichiamo che il pacchetto dove viene alloggiato l’impianto con tutti i vari spessori aggiuntivi del caso è più consistente rispetto a quanto siamo abituati. Infatti, si pone normalmente un isolante di qualche centimetro circa al di sotto di tutto in modo che il calore non si disperda. Poi abbiamo il massetto per le serpentine e oltre a questo un altro massetto per far passare gli impianti. Infine il pavimento. Teniamo conto che un pacchetto del genere può tranquillamente arrivare ai 15 cm. ma non superare i 20 cm. e quindi contano anche le altezze interpiano di casa nostra alle quali prestare attenzione se non vogliamo rimanere sotto le quote minime abitabili!
Molti chiedono come affrontare la realizzazione di un impianto del genere autonomamente con il fai da te. Se normalmente siamo grandi sostenitori della libera iniziativa, in questo caso vi consigliamo però di preferire una ditta specializzata alla quale affidarvi. I fattori di complessità sono infatti numerosi:
Concludiamo quindi con un’idea di massima sui costi che accompagnano un lavoro del genere.
Gli impianti a pavimento sono più onerosi rispetto a quelli tradizionali. L’installazione può costare fino al 25-35 % in più circa. E, in generale, è corretto valutare una forbice di spesa che va dai 50 ai 110 euro a metro quadrato a seconda delle condizioni: dove siamo geograficamente, se viviamo in città o fuori, a che piano dell’edificio, ecc.
Detto questo, il costo di gestione dell’impianto a pannelli è sensibilmente minore e, in un’ottica di prospettiva, permette un oggettivo risparmio stimabile all’incirca sul 15-25%.
Attenzione tuttavia all’esterno della casa: se pareti, finestre e coperture non saranno adeguatamente isolati rischierete che il calore venga disperso rapidamente e non sarà sufficiente a a riscaldare gli ambienti domestici!