La progettazione degli spazi interni di un’abitazione, o altre tipologie di edifici, risulta fondamentale e incide fortemente su quella che sarà la resa finale dello spazio vissuto e fruito. Un ruolo fondamentale viene giocato dalla pavimentazione che sappiamo essere risolvibile con numerosissime ipotesi progettuali: dal gusto antico, contemporaneo, eclettico.
Una soluzione di grande prestigio è data dalle resine per pavimenti. Dopo aver visto la luce nella seconda metà del novecento hanno vissuto un primo periodo di sviluppo tecnologico e messa a punto.
Resine per pavimenti: quali sono i suoi costi? Ebbene, ti possiamo dire che la fornitura e la posa in opera della resina è economica.
Però, vuoi perché è un prodotto molto richiesto, vuoi perché in effetti alla fine la lavorazione della resina prevede spesso più mani e finiture finali aggiuntive, col tempo il prezzo della resina si è alzato.
Se chiamate qualche artigiano specializzato in questo, per la fornitura del prodotto e la sua applicazione “chiavi in mano” vi potrebbe chiedere dai 50 agli 80 euro a metro quadrato più IVA.
Le soluzioni progettuali e realizzative dei pavimenti sono state spesso oggetto del nostro interesse, come quando abbiamo parlato del “Gres porcellanato per esterni: cos’è, dove e come impiegarlo”.
Oggi parliamo delle resine per pavimenti: un argomento di cui spesso sentiamo dire. Se ci è capitato di vedere un pavimento realizzato con tale prodotto, di sicuro non ci è rimasto indifferente.
Quando parliamo di pavimenti realizzati in resina di cosa parliamo? Che cos’è una resina e di cosa si compone con esattezza?
Di fatto una resina è un prodotto finiturale applicabile in più modi. Essa, intesa come risultato finito, si compone normalmente di due elementi:
La resina, che di per sé è un polimero in termini chimici, viene mescolata con il termoindurente e si instaura il processo di indurimento del materiale. Anche se la parola termoindurente richiama il concetto di calore, la presa avviene a temperatura ambiente.
Le famiglie legate a questo polimero sono tante, per quanto riguarda i pavimenti in resina possiamo considerarne due:
Le caratteristiche delle due tipologie di resine si distinguono per gli utilizzi specifici.
L’applicazione della resina può avvenire in due modalità diverse:
La differenza tra i due metodi di applicazione della resina sta nel tipo di articolo che intendiamo usare. Alcuni di questi infatti sono vere e proprie vernici praticamente. Altri invece raggiungono spessori maggiori, del tipo 2-4 mm, e si applicano a spatola.
La resina è stata prima largamente impiegata nelle pavimentazioni dei grandi capannoni industriali, successivamente nei centri commerciali e infine anche nelle abitazioni.
Questo processo è andato di pari passo con l’evolversi del gusto contemporaneo, sempre maggiormente minimal e con un vero e proprio debole per l’estetica post-industriale.
Nelle abitazioni, l’effetto finale è moderno, sofisticato, elegante e sobrio ma al contempo quasi capriccioso: di grande carattere.
Nel caso delle pavimentazioni delle abitazioni contemporanee sono le resine epossidiche ad essere impiegate. Il risultato finale è quello di una superficie unica, senza fughe, senza giunti, con una resa estetica e delle graffiature superficiali di grande impatto.
Inoltre è anche possibile inserire tra uno strato e l’altro un elemento decorativo: ne risulta un effetto tridimensionale di sicuro impatto estetico.
Occorre fare grande attenzione alle resine per pavimenti esterni perché non tutte riescono a garantire prestazioni ottimali in caso di clima rigido o di sbalzi di temperatura.
L’ideale sarebbe applicare le resine poliuretaniche nella pavimentazione esterna perché più idonea al contesto.
In definitiva, quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei pavimenti in resina?
I 5 vantaggi della resina:
I difetti della resina sono invece i seguenti: