Chi sta pensando di ampliare la propria abitazione in Veneto, dovrà fare attenzione alle disposizioni del Piano Casa Veneto che, dopo la scadenza del 31 marzo 2019, è stato reso stabile dalla legge regionale n. 14/2019.
Cosa dispone esattamente la normativa in Veneto?
La legge regionale 14/2019 consente l’aumento volumetrico degli edifici fino al 15% a patto di riqualificare utilizzando energie rinnovabili e impiegando caratteristiche costruttive ad alta efficienza energetica. In altri termini, per rientrare nel Piano Casa Veneto, il nuovo ampliamento deve raggiungere obbligatoriamente la classe A1.
In questo articolo scopriremo chi può usufruire dei bonus volumetrici previsti dal Piano Casa 2020, quali sono i vantaggi in termini di riqualificazione energetica ed urbana e quali sono le possibilità di ottenere ulteriore cubatura per l’ampliamento della propria casa.
Più correttamente chiamata “Veneto 2050”, la nuova legge per ampliare casa supera e stabilizza la precedente norma relativa al Piano Casa Regione Veneto.
In particolare, come riporta il sito ufficiale della Regione Veneto, la LR 14 del 4 aprile 2019 ha per oggetto “Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n.11 Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” ed è stata pubblicata nel BUR n.32 del 5 aprile 2019.
La legge è entrata in vigore precisamente il giorno seguente alla pubblicazione nel BUR.
Obiettivo principale del nuovo Piano Casa Regione Veneto, promosso dalla Commissione Europea, è quello di raggiungere entro il 2050 il consumo di suolo zero, motivo per cui questa legge è chiamata anche “Veneto 2050”.
La condizione per ottenere nuova cubatura con il Piano Casa Veneto è quella di essere in possesso alla data del 31 ottobre 2013 di un fabbricato già esistente o solo presentato su progetto. Il bonus volumetrico spetta dunque anche a chi ha solo presentato un progetto di costruzione nuova casa senza poi attuarlo.
Ci sono delle eccezioni: il fabbricato oggetto dell’ampliamento non deve essere considerato abuso edilizio e l’area non deve coincidere con un terreno su cui pende un vincolo di inedificabilità.
E chi abita in condominio? Compatibilmente con i regolamenti che disciplinano il condominio, la singola unità immobiliare del comprensorio può usufruire dell’ampliamento previsto dal Piano Casa, a prescindere da cosa decidano i proprietari degli altri appartamenti.
Gli interventi di demolizione e ricostruzione integrale, atti ad adeguare un edificio agli attuali standard qualitativi dal punto di vista energetico, architettonico, tecnologico, della sicurezza e della tutela dei disabili, vengono premiati con un incremento volumetrico fino al 25%, fermo restando il rispetto delle due condizioni a monte: utilizzo di fonti rinnovabili e raggiungimento della classe A1.
Inoltre, per incentivare gli interventi di riqualificazione urbana, il Piano dispone che fino al 31 dicembre 2020 gli interventi di ampliamento che riescono a far raggiungere all’edificio la classe energetica A4 potranno usufruire di un ulteriore incremento volumetrico del 10%.
È inoltre riconosciuto un extra bonus volumetrico del 25% se, in concomitanza con i lavori di ampliamento, vengono effettuati sull’immobile una serie di miglioramenti, tra cui:
In ogni caso l’ampliamento non potrà oltrepassare il 40% di incremento volumetrico.
In caso di utilizzo, parziale od esclusivo, dei crediti edilizi da rinaturalizzazione, l’ampliamento può raggiungere addirittura il 100% dell’aumento volumetrico, a patto che entro quattro mesi dalla scadenza prevista per l’attuazione della variante urbanistica sia stato utilizzato almeno il 10% del credito edilizio. In caso contrario, la percentuale di ampliamento viene ridotta del 15%.
Sono diverse le finalità con cui è nato ed è stato progettato il Piano Casa Veneto.
Da un lato il legislatore, concedendo nuova cubatura e consentendo l’ampliamento degli edifici, di fatto va a sostenere il settore edilizio.
Dall’altro, imponendo alle demolizioni ricostruzioni e agli ampliamenti di cubatura determinati standard qualitativi, mira a sensibilizzare le persone sull’importanza della riqualificazione urbana e a privilegiare la bioedilizia e la sostenibilità degli edifici.
Possiamo individuare anche altri vantaggi legati al Piano Casa Veneto:
La nuova norma relativa al Piano casa tratta non solo di ampliamenti nello specifico, ma ha anche l’obiettivo di un riordino del territorio.
Questo nasce dal fatto che il suolo si presenta pieno di edifici, sia residenziali che produttivi, collocati in modo disordinato e sparso, spesso anche limitati e scadenti dal punto di vista architettonico.
Il nuovo Piano Casa Veneto mira quindi ad un riordino del territorio, inteso come un raggruppamento delle costruzioni in aggregati urbani più raccolti ed ordinati degli attuali.
Ne consegue perciò una “pulizia” delle zone territoriali a vocazione naturale o agricola, una totale demolizione di edifici, strutture, strade o qualsiasi altro intervento di trasformazione ed alterazione creato dall’uomo per scopi personali.
I volumi demoliti potranno poi essere ricostruiti in zone più idonee, mediante lo strumento dei Crediti Edilizi.
In poche parole, il cittadino proprietario di una struttura o terreno “impropria/o”, a seguito della demolizione, non viene privato del valore commerciale della stessa struttura o terreno.
I metri cubi demoliti dovranno essere registrati in uno specifico repertorio del Comune e resi poi disponibili sul mercato. Questo perché, una volta individuate specifiche aree consone dall’amministrazione comunale, l’acquirente avrà la possibilità di ricostruirle in quelle determinate aree rispettando tutte le norme.
Tuttavia, può capitare che il valore dell’ubicazione iniziale sia inferiore rispetto a quello della nuova.
Partiamo dalla definizione di “prima casa”.
Il riferimento legislativo è la L.R. n° 26 del 2009, che identifica le prime case come “le unità immobiliari in proprietà, usufrutto o altro diritto reale in cui l’avente titolo, o i suoi familiari, risiedano oppure si obblighino a stabilire la residenza e a mantenerla almeno per i quarantotto mesi successivi al rilascio del certificato di agibilità”.
Se l’immobile oggetto di ampliamento è utilizzato come prima casa, oltre a nuovo volume, il Piano Casa Veneto regala al richiedente dei “Bonus” aggiuntivi:
Per una più semplice comprensione dei concetti finora descritti, proponiamo di seguito un calcolo semplificato relativo a percentuali di ampliamento.
Art.6 – Ampliamento
comma 1 |
+15% |
requisiti: |
|
Allegato A |
+25% |
Somma dei requisiti adottati nel progetto |
|
Totale max |
+40% |
||
Fino al 31/12/2020 |
+10% |
Portando il massimo, dal 40% al 50% |
Art.7 – Demolizione e ricostruzione
comma 1 |
+25% |
requisiti: |
|
Allegato A |
+35% |
Somma dei requisiti adottati nel progetto |
|
Totale max |
+60% |
||
Fino al 31/12/2020 |
+20% |
portando il massimo, dal 60% all’80% |
|
Comma 5 |
+100% |
uso dei crediti edilizi da rinaturalizzazione |
Oltre agli scopi finora elencati, gli obiettivi stabiliti dalla nuova legge per ampliamento casa mirano anche ad avviare un processo di cambiamento culturale.
Si arriva allo scopo di rigenerazione urbana, infatti, soltanto mediante un impegno collettivo radicato a tutti gli strati sociali della regione Veneto, partendo dai cittadini, in quanto proprietari e fruitori del patrimonio edilizio e della città, fino ai professionisti ed agli operatori del settore.