Il calcestruzzo è un prodotto noto per le incredibili qualità meccaniche. L’umanità ne ha fatto ampio uso da quando lo ha scoperto. Senza necessità di volgere il nostro sguardo lontano da casa, possiamo osservare esempi di magnifica architettura ad opera degli antichi Romani. A Roma stessa, venne costruito il Pantheon. Ci giunge ora per come possiamo apprezzarlo a seguito dei lavori svolti da Adriano nel II secolo dopo Cristo, ma la fabbrica originaria proviene dalla volontà di Agrippa nel I secolo avanti Cristo. La sua cupola, un gigantesco guscio di 43 m di diametro, venne gettato interamente in calcestruzzo.
Il prodotto usato oggi si discosta in parte da quello antico per una naturale evoluzione della tecnologia, grazie alla quale siamo giunti al perfezionamento del prodotto. Vediamo assieme il dosaggio calcestruzzo così da creare un impasto perfetto per risultati ottimali.
Il calcestruzzo viene ottenuto dalla miscela di alcuni “ingredienti” che, solo se opportunamente dosati permettono l’ottenimento di un prodotto di qualità. Se le percentuali che di seguito esporremo vengono alterate, viene molto modificata l’identità della miscela con l’accrescimento di alcuni vizi che poi vedremo.
È da chiarire che ad oggi viene preparato del materiale allorquando si ha necessità di realizzare un getto con armatura metallica, altrimenti raramente ci capita l’occasione di necessitare calcestruzzo puro. Per esempio ne avremmo bisogno per:
Vediamo quindi assieme il dosaggio calcestruzzo per avere 1 metro cubo di impasto:
È da notarsi in prima battuta che la somma di queste cubature apparentemente dà come risultato più di un metro cubo! In verità, miscelandosi il tutto con acqua, raggiungeremo esattamente un metro cubo.
Sabbia e pietrisco si mescolano a fornirci un inerte grossolano. Se usassimo solo sabbia fine avremmo della malta e non del calcestruzzo!
Il cemento usato è del tipo 425, vale a dire con una resistenza caratteristica di 425 decaNewton su centimetro quadrato – kilogrammi su centimetro quadro. Usualmente si dà per inteso l’utilizzo del cemento Portland. Questo non esclude alla bisogna l’uso di un pozzolanico per esempio e a tal proposito, se vi interessa, vi consigliamo la lettura di quanto scritto sul “Cemento pozzolanico: caratteristiche meccaniche e chimiche”.
Le sigle C25/30, C28/35 e le altre indicano la resistenza meccanica caratteristica del calcestruzzo a compressione. Per caratteristico, si intendo quel valore di resistenza del calcestruzzo che 95 provini su 100 sono in grado di raggiungere se sottoposti a test sperimentale, prelevati a 28 giorni dall’esecuzione del getto quando hanno ormai sviluppato a pieno le loro capacità strutturali.
Quindi, nel caso del C25/30, le due resistenze sono 25 MegaPascal e 30 MegaPascal. Esse sono due poiché nella prima viene usato un cilindro come provino per il test di cui sopra. Nella seconda un cubetto, il quale si comporta meglio in una prova a schiacciamento.
Le sigle sopra esposte espongono la resistenze caratteristiche del calcestruzzo ai sensi delle Normative Tecniche sulle Costruzioni emanate nel 2008. Tali valori hanno una relazione diretta con le sigle precedentemente usate. Un tempo, infatti, si faceva riferimento al solo campione di forma cubica. Quindi, se intendete paragonare le due diciture, RCK 300 significa 300 decaNewton su centimetro quadrato il quale valore corrisponde al C25/30.
Il consiglio che vi possiamo dare nel dosaggio calcestruzzo è quello di distinguere se intendete fare un semplice lavoretto casalingo oppure un lavoro serio. Questo nel senso che da soli non si è in grado di dosare in modo ottimale da raggiungere valori effettivi e precisi. Nel caso di un lavoro serio, è necessario chiamare professionisti del settore il cui mestiere sia la produzione del calcestruzzo a prestazioni garantite.
Concludiamo spendendo poche parole sul rapporto acqua-cemento e altre questioni simili. Come accennato a inizio articolo, uscire fuori dalle dosi suggerite è pericoloso. Esponiamo quindi alcuni punti salienti che vi può far comodo sapere per compiere opere a regola d’arte!