Le coperture per tetti in cotto, tradizione e tecnologia

12/08/16

Le coperture in cotto sono nell’immaginario collettivo di tutte le viste sui tetti italiani. Cotto brunito, acceso, chiaro: le sfumature raccontano, da nord a sud, la tradizione del costruire del nostro paese. Che siano tegole, marsigliesi o innovazioni tecnologiche di ultima generazioni, il loro fascino rimane immutato e la loro resa perfetta.

Tetto in cotto, non solo tegole e coppi

Coperture per tetti in cotto: le principali tipologie

Le coperture per tetti in cotto sono uno dei motivi ricorrenti, anzi, fondanti dell’architettura storica e anche contemporanea italiana. Ma dire coperture per tetti in cotto significa aprire il sipario su una gamma vasta di prodotti, una differenziazione di forme e generi che ben spiega il concetto di design funzionale : nessun elemento dell’edilizia ha una forma esclusivamente dettata dal gusto, ma ogni linea, ogni variazione è il risultato di una ricerca sul campo, all’insegna dell’adeguamento ed evoluzione funzionale nei confronti di specifici interventi. Le tipologie di elementi per coperture per tetti in cotto si dividono in due macro-categorie: elementi convessi ed elementi piani . Le differenze sostanziali tra queste due tipologie di elementi per coperture per tetti sono due: la prima, si rifà chiaramente alla forma, la seconda invece riguarda il sistema di giunzione tra gli elementi stessi; i coppi vengono semplicemente sovrapposti, le tegole hanno diverse tipologie di incastri e connessioni che ne permettono la funzione impermeabilizzante. Di seguito un rapido schema riassuntivo delle diverse tipologie e una breve descrizione funzionale.
Elementi curvi :

  • coppi : il tradizionale coppo svasato che permette la sovrapposizione degli stessi e una perfetta impermeabilizzazione del manto di copertura con il sistema concavo- convesso.

Elementi piani :

  • marsigliese : presentano un doppio incastro che ne garantisce un’ottima tenuta. Di piccole dimensioni sono adatte anche a coperture dalle geometrie complesse.
  • portoghese : un felice ibrido tra un coppo e una tegola, ad una parte convessa (che riprende il coppo) ne uniscono una piana (a tegola), con un risultato altamente funzionale e di facile posa in opera
  • olandese : tegola a incastro laterale e frontale con una piccola parte convessa piena e un’ampia ala laterale piana.
  • romana (o embrice) : tegola piana di origine romana. Presenta una forma vagamente trapezoidale e due ali di fissaggio laterali.
Le coperture per tetti in cotto, tradizione e tecnologia

Tetto in cotto, non solo tegole e coppi

Ma un tetto in cotto non si completa solo con l’applicazione di tegole e coppi. Affinché ci sia la giusta impermeabilizzazione e la geometria di base venga rispettata in maniera pedissequa, è necessario applicare una serie di elementi speciali . Gli elementi speciali sono numerosi e permettono di poter realizzare ogni genere di tetto in cotto , tratteremo quindi i principali gruppi funzionali:

  • raccordi : sono elementi che permettono di chiudere i raccordi delle falde del tetto in cotto. Esistono raccordi a due vie(in varie angolazioni) a tre vie e quattro vie.
  • canne fumarie e antenne : pezzi speciali che permettono di far passare senza problemi le canne fumarie e le antenne, forature e montaggio ad hoc stabilizzano l’impermeabilizzazione
  • finali : al termine della falda spesso si trovano pezzi speciali che, a seconda delle latitudini, possono favorire lo scivolìo della neve e dell’acqua con connessione facilitata verso i pluviali.
  • colmi : le colmature dei tetti presentano pezzi specifici, ossia elementi convessi che, messi in fila l’uno all’altro, disegnano la geometria dell’alzato e permettono un corretto defluire delle acque meteoriche verso i pluviali
Ma un tetto in cotto non si completa solo con l’applicazione di tegole e coppi

Tegole e coppi, uno sguardo all’innovazione

Quando trattiamo di coperture per tetti in tegole e coppi ci riferiamo quasi automaticamente a elementi in cotto. Ma tegole e coppi vengono prodotti anche in altri materiali come, ad esempio, malte bituminose, impasti a base cementizia addizionati con fibre sintetiche che ne aumentano la resistenza, pvc, resine specifiche termoresistenti. Una delle sperimentazioni più curiose degli ultimi anni è quella dell’applicazione della tecnologia solare alle coperture in cotto. Tegole e coppi fotovoltaici sono elementi che riprendono la forma delle tradizionali soluzioni in cotto ma applicano sulla superficie dei micro pannelli solari, così da avere un cospicuo numero di cellule da connettere e ottenere energia pulita.

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