Per molto tempo nel nostro paese abbiamo costruito a ritmi elevatissimi. Soprattutto nella seconda metà del ‘900, in occasione della ricostruzione postbellica e durante i boom economici degli anni ’60 e ’80, sono stati realizzati moltissimi edifici di cui buona parte ad uso abitativo.
Purtroppo, in questi anni non esisteva ancora una sensibilità ambientale sufficientemente sviluppata in termini di sostenibilità. Motivo per cui gli edifici costruiti, nei quali per la maggior parte tuttora viviamo, sono energeticamente mal pensati e necessitano intervento massiccio di riscaldamento e raffrescamento in inverno ed estate.
Per questi motivi abbiamo accresciuto oggi uno sguardo d’interesse su questi temi e sentiamo spesso parlare di classi energetiche; sia in in generale sia nel particolare, come per esempio la classe energetica B.
Vediamo di cosa si tratta con particolare attenzione a tale specifica classe: un obiettivo possibile a cui tendere.
Ogni casa è progettata e realizzata a modo suo. E proprio per questo motivo ogni casa risulterà più o meno fredda in inverno o surriscaldata in estate. I fattori che influiscono sono molteplici in verità. È sbagliato pensare che un solo aspetto sia determinante. Bensì un insieme di dati concorrono al risultato finale. Vediamoli assieme.
Gli elementi sopra esposti portano alla definizione di classe energetica, la quale dipende in buona sostanza da quanto una casa consuma per essere mantenuta ad una temperatura vivibile durante l’anno. Quindi, di fatto, la classe energetica ha un riscontro diretto in termini economici, ma è un indicatore anche del peso che l’immobile ha sull’ambiente. Maggior riscaldamento significa maggior inquinamento.
Vediamo assieme quindi come si sono definite le classi.
L’indice in questione si serve dell’unità di misura della potenza W, dell’unità di misura del tempo ora e anno e del metro quadrato. Di fatto il consumo di potenza nel tempo indica l’energia. Il metro quadrato si riferisce alla superficie della casa. Quindi la classe energetica fa riferimento all’energia consumata per ogni metro quadrato di abitazione nel corso di un anno.
Gran parte del patrimonio italiano può facilmente risultare in classi G ed F.
Queste sono cattive classi e indicano alti consumi: pertanto alte bollette e consistente impatto ambientale.
Per poter costruire edifici abitativi nuovi o recuperare edifici esistenti ottenendo classi energetiche alte come la B o la A è necessario intervenire sotto molti aspetti. Non dimentichiamo peraltro che la direttiva europea 2010/31/Ue del 19.05.2010, richiede agli stati membri dell’Unione la costruzione e ristrutturazione di immobili volte al raggiungimento di consumo energetico prossimo allo zero.
Vediamo quindi con specificità la classe energetica B, un obiettivo di alto livello cui mirare, e conosciamo come è possibile raggiungerlo. I suoi consumi sono davvero bassi e quindi ben sostenibili per le nostre tasche e per l’ambiente.
Sia nel caso di edifici nuovi sia di ristrutturazioni valgono le seguenti indicazioni:
Le ultime considerazioni le spendiamo sulla differenza tra la classe energetica degli edifici e la classe energetica degli elettrodomestici. Molto spesso di sente fare confusione a tale riguardo.
Di fatto, in termini puramente concettuali, non vi è scostamento fra i due: in entrambi i casi infatti trattasi di quanta energia viene consumata durante la loro vita e il loro utilizzo. Certo è però importante ricordare che per gli elettrodomestici il riferimento è al loro funzionamento e niente più, senza connessione alcuna all’edificio!