La bonifica dell’amianto, come liberarsi dei rischi tossici

25/05/16

Eliminare le porzioni in amianto dagli edifici di qualche decennio fa è una priorità assoluta, poiché il degrado di questo materiale ci espone a elevatissimi rischi per la salute. Ma come fare per avere un ambiente di lavoro sicuro e la garanzia di aver rimosso ogni elemento in amianto?

La bonifica dell'amianto, come liberarsi dei rischi tossici

Eternit e amianto: quali sono le differenze

Quando si parla di amianto e Eternit si tende molto spesso a confondere i due elementi. Il primo passo per lo smaltimento dell’Eternit e per lo smaltimento dell’amianto è capire in che cosa i due composti differiscono.

L’amianto è un insieme di minerali appartenenti al gruppo dei silicati, è presente in natura in molte zone del globo e si ottiene facilmente lavorando i minerali e miscelando i minerali tra di loro in miniere a cielo aperti. Una delle caratteristiche dell’amianto è che tende a sfaldarsi in elementi molto piccoli, in particelle volatili, che creano gravi danni al sistema respiratorio con le conseguenze nefaste di cui tutti siamo al corrente.

Lo smaltimento dell’amianto si rende quindi necessario anche se, va detto, il grado di pericolosità dipende dallo stato di conservazione dei manufatti: più è alto il degrado maggiore è la possibilità che l’amianto ha di sfaldarsi e di danneggiare la nostra salute. L’Eternit è un derivato dell’amianto.

Eternit è un marchio registrato che identifica la produzione di blocchi di fibrocemento, ossia di cemento con addizionate fibre, in questo caso si tratta di fibre di amianto. Moltissimi elementi da costruzione possono essere realizzati in Eternit: da semplici coperture ondulate fino a sistemi di coibentazione di elementi tubolari. Anche in questo caso la gravità del rilascio di tossine è correlata al grado di usura degli elementi. Come per l’amianto è necessaria una bonifica mediante adeguato smaltimento dell’Eternit.

La bonifica dell'amianto, come liberarsi dei rischi tossici

I rischi per la salute

Lo smaltimento dell’amianto e dell’Eternit è necessario poiché stare a contatto con elementi in Eternit degradati ci espone a rischi molto seri per la salute.

Come già accennato, la tendenza dell’amianto a sfaldarsi in particelle volatili è l’aspetto centrale dell’intera problematica dello smaltimento dell’Eternit. Un elemento in Eternit in condizioni non ottimali rilascia particelle volatili dannosissime per il nostro organismo come dimostrano numerosi studi a riguardo.

Tra gli eventi che più hanno suscitato clamore riguardo lo smaltimento dell’amianto, è da citare il processo istituito dalla comunità di Casale Monferrato per le 238 morti probabilmente causate dall’amianto. La città, infatti, era considerata la capitale della produzione di elementi in Eternit e si sono ravvisate morti sospette sia tra gli operai della fabbrica sia tra la popolazione.

Le principali patologie connesse a una sovraesposizione ad amianto ed Eternit sono quasi tutte riconducibili a tumori dell’apparato respiratorio, con particolare incidenza sui polmoni. A questo si aggiunge l’asbestosi, da asbesto altra definizione per amianto,malattia cronica dell’apparato respiratorio che riduce l’elasticità polmonare.

Questo a dimostrazione di quanto seri possano essere i rischi per la salute e quanto sia importante occuparsi in maniera accurata della bonifica e dello smaltimento dell’amianto.

La bonifica dell'amianto, come liberarsi dei rischi tossici

Normative per lo smaltimento dell’Eternit e lo smaltimento dell’amianto

Date le problematiche citate poco sopra, lo smaltimento dell’Eternit risulta assolutamente necessario quando si tratta di luoghi pubblici come scuole, ospedali, uffici e anche luoghi di lavoro come capannoni industriali con coperture prefabbricate.

Riguardo lo smaltimento dell’amianto sono stati fatti molti passi in avanti a livello normativo. La normativa sull’amianto riguarda principalmente i sistemi per lo smaltimento dell’Eternit, materiale diffusissimo in buona parte dell’edilizia del secondo dopoguerra per le sue proprietà ignifughe e isolanti, per la leggerezza e resistenza che lo rendevano, agli occhi dei produttori e consumatori, appunti eterno. La normativa sull’amianto è chiara fin dall’inizio sui rischio cui esso ci espone, ne viene infatti fatto divieto di impiego con legge 257 del 12 marzo 1992.

La normativa sull’amianto dà disposizioni anche ai datori di lavoro che devono accertarsi sulle condizioni di esposizione all’amianto e, qualora se ne trovasse traccia, devono procedere alla bonifica dello stesso. Sulle modalità di demolizione e rimozione, la normativa sull’amianto specifica che possono effettuarle solo soggetti iscritti all’albo che effettuano bonifiche di prodotti contenenti amianto.

Lo smaltimento dell’Eternit e dei materiali contenenti amianto è stato analizzato in un importante convegno del 2011 tenuto dalla regione Lombardia dai cui atti si evince che ci sono essenzialmente tre modi per un efficace smaltimento dell’amianto:

  • inglobamento tramite discarica: lo smaltimento dell’amianto deve avvenire in discariche che siano a più di 1000 m da scuole, non in prossimità di falde acquifere e dalle condizioni idrogeologiche adeguate.
  • processi fisico- chimici: processi sperimentali portati avanti con le università di Milano e Genova e prevede un impianto adatto a un trattamento idrotermico per trasformare l’amianto in cristalli non fibrosi.
  • processo termico: lo smaltimento dell’amianto avviene mediante la cottura dello stesso ad alte temperature che lo riducono ad elementi vetrosi utilizzanti negli asfalti.

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